Nella foto, Maurizio è a sinistra... con Mauro Agretti.
I COMMENTI AL POST:
Commento di Mauro Agretti, 'Cilù': (del settembre 2010)
"... 1988 ....stupendi momenti trascorsi con il Magico Poli..si lavorava duramente ma sempre in allegria ... In Via Fenarolo sono cresciuto.... sempre in quella Via con la Mia futura Moglie Stefania ho affittato una casa nel 1989 anno in cui nacque Mio Figlio Alessandro.... ho un bellissimo ricordo di questa per Me "storica" strada....anche se per noi nativi era Vicolo Fenarolo in pochi si ricordano che ad inizio Via (tanto per intenderci vicino alla Forneria della Gabriella) c'era un Vespasiano...quell'orribile "cesso" con muri in cemento dove tutte le mattine un'addetto del Comune passava a buttare una polvere bianca disinfestante) ...negli anni 70 se vi capitava di passare nei paraggi avreste senz'altro sentito echeggiare il vociferare di Bimbi liberi di giocare tranquillamente per strada ..."
Il commento di Maurizio Poli (settembre 2010)
Commento di maurizio Poli: Rivedo persone a me care, rivedo storie e aneddoti, il quartiere Carmine, ricco di personaggi unici, il quartiere Carmine, dove l'amicizia era sincera è sovrana, il quartiere Carmine, meta agognata dei fine settimana, da parte della gente per bene, che emigrava dalla provincia, lasciando alle spalle la settimana lavorativa, e ne assapora un conforto (Tutto nella più totale riservatezza.) Un quartiere che sapeva ridere, sapeva amare, sapeva che l'indifferenza non era di casa, nessuno si arricchiva, in quanto si era soliti dare, le porte sempre aperte, cucine ricolme di soli sapori, famiglie sì povere, ma con dignità, tutti davano quel poco che avevano, la fame era una signora da considerarsi nemica giurata... la si combatteva anche, sottraendo in modo furbesco dalle bancarelle di piazza Rovetta, una mela,e via correndo i cento metri ad ostacoli,cosa da far impallidire i velocisti olimpionici di un tempo. Un quartiere pittoresco, dove burle e pagliacciate erano il contorno di una salutare giornata... ma di questo avremo modo di parlare, in questo Sanfabloog..." Maurizio Poli ringrazia l'amico Mauro per averlo informato del blog...
Testo di Maurizio Poli scritto nel settembre del 2010...
"... E' bello potersi fermare e ricordare. Non vorrei mai passare per un vecchio che racconta aneddoti di storia vissuta, in prima persona, magari annoiandovi un po', non è nelle mie intenzioni, ben lungi da me questa insana idea. Quindi, armatevi di pazienza e se sapete cogliere il filo sottile che ci lega al quartiere Carmine, v'invito a fare di questo blog una pagina costante, una finestra aperta sulla nostra storia, dove memoria e fatti s'intrecciano, si collegano e con non poca emozione, ti trasportano in un passato non molto lontano, ma tanto caro, al vero carmelitano. Ho avuto modo di conoscere persone veramente in gamba, persone che hanno saputo plasmare la mia crescita nei valori e nell'onestà, cosa oggi giorno assai rara. Era anche bello potersi soffermare ai lavatoi bubblici, dove il bucato con sapone e lisciva emanava nell'aria profumi che nulla ora hanno a che vedere con i moderni ammorbidenti... I veri profumi erano raccolti nelle parole delle lavandaie, dalle madri con molti figli da accudire e per questo le giornate, al lavatoio, divenivano il salotto buono e profumato del quartiere Carmine. Non è stato tenuto conto di alcuni particolari: a nessuno dei carmelitani interessava avere un ascensore, due bagni, un garage, il teleriscaldamento, che gli fregava dei supermercati sotto casa, il vero carmelitano si è visto scippare della sua (identità) e questo ti brucia dentro. Per non annoiarvi chiudo quì, lascio a voi una riflessione..." Maurizio Poli
Testo di Maurizio Poli scritto nell'ottobre del 2010...
"... Gli anni non devono passare nell'oblio, gli anni scandiscono il nostro tempo, gli anni in ognuno di noi tracciano un solco. Gli anni vissuti, portano con se, il seme dell'esperienza dell'insegnamento individuale e collettivo, da qui si costruiscono le personalità e prende corpo la consapevolezza che tutto ciò che ci circonda è solo un prestito che la vita lunga o fuggevole quanto essa sia, per cui un giorno,dovremo riconsegnarla al (supremo). Il ricordo del tuo passaggio, sarà tutto quello che rimane alle persone a te care. Provate a scrivere solo due righe al giorno come fosse un diario, parlando delle vostre emozioni, dei vostri desiderio, delle vostre aspettative, vi accorgerete che alle due semplici righe, se ne aggiungono altre, e altre ancora, nei giorni successivi, poi non riuscirete più a fermarvi, la mano come un'automa, scrive, scrive, scrive, quello che il pensiero detta, e ad un ricordo, si aggiunge un altro ricordo, vi accorgerete che non vi basta una vita per scrivere quello che la mente ha immagazzinato nel suo archivio. Ecco, a mio avviso, questo (Sanfablog) è una opportunità che fa per noi,entriamo fiduciosi, non importa scrivere grandi cose o trovare parole ad effetto, scriviamo con semplicità, il testo risulterà migliore... Ora vi chiederete a che titolo vi ho dato questo consiglio. (mia risposta) fare partecipi le persone,che oggi soffrono la loro solitudine come se fosse una malattia, coinvolgerle nei loro sentimenti, saperle ascoltare,consigliarle, scambiare opinioni e vedute, riuscire anche per un istante della nostra vita, ad essere veri protagonisti di se stessi, lasciarsi alle spalle il materialismo al quale tutti noi aneliamo come se fosse una cosa irrinunciabile. Liberare la mente dalle ossessioni del facile guadagno e dell'arrivismo individuale, saper sorridere anche delle nostre pochezze, essere persone consapevoli dei nostri limiti, mai emulare chi vende sogni, i mass media, bombardano i tuoi sogni, ma il tuo sogno è solo tuo, difendilo contro ogni ragionevole dubbio, il pensiero è un'arma che nessuno può distruggere, liberiamo lo spirito buono che aleggia in ognuno di noi e, vedremo con occhi diversi, le cose che ci circondano, e queste piccole o grandi cose che faremo, avranno il sapore di un mondo antico ed autentico, cerchiamo di vedere in questo (Sanfablog) un amico sincero..." Maurizio Poli
Testo di Maurizio dedicato a Cilù padre, il signor Luciano Agretti
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