MAURIZIO POLI

Maurizio Poli detiene un primato per quanto riguarda Sanfablog. E' la persona che attraverso la formula dei commenti ha scritto più di tutti. E, personalmente ne so qualcosa, scrivere quando si tratta di cose importanti e personali, che tra l'altro vengono rese pubbliche, non è cosa da poco. Maurizio ha donato al blog testi interessanti e suggestivi. Ne ha inoltre dedicato uno a Cilù padre. Ha poi ricordato vari nomi, negozi, attività ed episodi. Le immagini allegate ai testi provengono dagli album di Mauro Agretti e di Roberto Berardi e Mirella Taglietti...

Nella foto, Maurizio è a sinistra... con Mauro Agretti.
Maurizio Poli, un carmelitano vero, chiamato anche "Pollastrone" e Cilù. L'anno è il 1988, loro sono in posa in via Ventura Fenarolo. Sullo sfondo si vede anche il mitico bar della "Clemen". C'è anche  il 'Mini90' di Cilù, un'auto con una curiosa storia alle spalle, storia che riguarda Mauro e l'amico Alberto Ciotti del bar Toscana. Poli è una di quelle persone che io nel Periodo sentivo nominare, ma che per motivi vari, compreso probabilmente anche quello della differenza di età, non ho mai avuto modo di conoscere...

I COMMENTI AL POST:
Commento di Mauro Agretti, 'Cilù': (del settembre 2010)
"... 1988 ....stupendi momenti trascorsi con il Magico Poli..si lavorava duramente ma sempre in allegria ... In Via Fenarolo sono cresciuto.... sempre in quella Via con la Mia futura Moglie Stefania ho affittato una casa nel 1989 anno in cui nacque Mio Figlio Alessandro.... ho un bellissimo ricordo di questa per Me "storica" strada....anche se per noi nativi era Vicolo Fenarolo in pochi si ricordano che ad inizio Via (tanto per intenderci vicino alla Forneria della Gabriella) c'era un Vespasiano...quell'orribile "cesso" con muri in cemento dove tutte le mattine un'addetto del Comune passava a buttare una polvere bianca disinfestante) ...negli anni 70 se vi capitava di passare nei paraggi avreste senz'altro sentito echeggiare il vociferare di Bimbi liberi di giocare tranquillamente per strada ..."

Il commento di Maurizio Poli (settembre 2010)
Commento di maurizio Poli: Rivedo persone a me care, rivedo storie e aneddoti, il quartiere Carmine, ricco di personaggi unici, il quartiere Carmine, dove l'amicizia era sincera è sovrana, il quartiere Carmine, meta agognata dei fine settimana, da parte della gente per bene, che emigrava dalla provincia, lasciando alle spalle la settimana lavorativa, e ne assapora un conforto (Tutto nella più totale riservatezza.) Un quartiere che sapeva ridere, sapeva amare, sapeva che l'indifferenza non era di casa, nessuno si arricchiva, in quanto si era soliti dare, le porte sempre aperte, cucine ricolme di soli sapori, famiglie sì povere, ma con dignità, tutti davano quel poco che avevano, la fame era una signora da considerarsi nemica giurata... la si combatteva anche, sottraendo in modo furbesco dalle bancarelle di piazza Rovetta, una mela,e via correndo i cento metri ad ostacoli,cosa da far impallidire i velocisti olimpionici di un tempo. Un quartiere pittoresco, dove burle e pagliacciate erano il contorno di una salutare giornata... ma di questo avremo modo di parlare, in questo Sanfabloog..." Maurizio Poli ringrazia l'amico Mauro per averlo informato del blog...


Testo di Maurizio Poli scritto nel settembre del 2010...

"... E' bello potersi fermare e ricordare. Non vorrei mai passare per un vecchio che racconta aneddoti di storia vissuta, in prima persona, magari annoiandovi un po', non è nelle mie intenzioni, ben lungi da me questa insana idea. Quindi, armatevi di pazienza e se sapete cogliere il filo sottile che ci lega al quartiere Carmine, v'invito a fare di questo blog una pagina costante, una finestra aperta sulla nostra storia, dove memoria e fatti s'intrecciano, si collegano e con non poca emozione, ti trasportano in un passato non molto lontano, ma tanto caro, al vero carmelitano. Ho avuto modo di conoscere persone veramente in gamba, persone che hanno saputo plasmare la mia crescita nei valori e nell'onestà, cosa oggi giorno assai rara. Era anche bello potersi soffermare ai lavatoi bubblici, dove il bucato con sapone e lisciva emanava nell'aria profumi che nulla ora hanno a che vedere con i moderni ammorbidenti... I veri profumi erano raccolti nelle parole delle lavandaie, dalle madri con molti figli da accudire e per questo le giornate, al lavatoio, divenivano il salotto buono e profumato del quartiere Carmine. Non è stato tenuto conto di alcuni particolari: a nessuno dei carmelitani interessava avere un ascensore, due bagni, un garage, il teleriscaldamento, che gli fregava dei supermercati sotto casa, il vero carmelitano si è visto scippare della sua (identità) e questo ti brucia dentro. Per non annoiarvi chiudo quì, lascio a voi una riflessione..."  Maurizio Poli

Testo di Maurizio Poli scritto nell'ottobre del 2010...
"... In questi giorni sono passato, con la mia mitica Vespa, nei vicoli dell'omonimo quartiere del Carmine, ho notato che molto è stato fatto in materia di edilizia pubblica, dando al quartiere Carmine un aspetto più vivibile e consono alle nuove esigenze sociali, per quanto possibile. Case fatiscenti ne esistono ancora molte, ma ci vorrà ancora molto tempo e, molti soldi per portare a termine il progetto al fine, di restituire alla città un quartiere rinnovato nelle sue infrastrutture. Animato da questo sogno, voglio anche pensare che si possa un giorno auspicare, che anche i vecchi residenti, da tempo emigrati per altri quartieri, possano far ritorno e riprendere possesso delle loro antiche tradizioni. Ricordo una vecchia tradizione popolare, la Madonna del Carmine, alle finestre veniva esposto un lenzuolo bianco con delle candele accese, i commenti erano molto coloriti, battute sarcastiche s'intrecciavano nei capannelli di persone sotto le finestre... (ardela, ades le dentada una madona... L'holtem client lè nà fora da des minuc, la ghà el magù per el nonster signur... El lensol le amò maciat... E so a rider...) diversamente non poteva essere, era nelle battute di spirito che s'identificava un carmelitano. Tra la mala o la virtù, non c'era molta diversità, il filo sottile e leggero stava nel mezzo. Molti giovani da me conosciuti haimè, da molto tempo, popolano il quartiere del pianto (cimitero del vantiniano) quanti di loro se ne sono andati anzitempo, nel loro rispetto non indicherò nomi, ma una prece al cielo elevo, per la loro vita, fuggita al primo soffio di vento. Vi era in uso al quartiere Carmine anche una forma di colletta sociale per chi periva, alle famiglie nello stretto giro delle conoscenze,arrivavano dei piccoli ma sinceri contributi,ed era anche così per chi cadeva in (disgrazia) trovandosi a Canton Mombello e non si poteva permettere un avvocato. Ma questa è storia d'altri tempi... Quando tutto girava attorno alla vera solidarietà delle persone vere..."



Testo di Maurizio Poli scritto nel 2010...
"... Gli anni non devono passare nell'oblio, gli anni scandiscono il nostro tempo, gli anni in ognuno di noi tracciano un solco. Gli anni vissuti, portano con se, il seme dell'esperienza dell'insegnamento individuale e collettivo, da qui si costruiscono le personalità e prende corpo la consapevolezza che tutto ciò che ci circonda è solo un prestito che la vita lunga o fuggevole quanto essa sia, per cui un giorno,dovremo riconsegnarla al (supremo). Il ricordo del tuo passaggio, sarà tutto quello che rimane alle persone a te care. Provate a scrivere solo due righe al giorno come fosse un diario, parlando delle vostre emozioni, dei vostri desiderio, delle vostre aspettative, vi accorgerete che alle due semplici righe, se ne aggiungono altre, e altre ancora, nei giorni successivi, poi non riuscirete più a fermarvi, la mano come un'automa, scrive, scrive, scrive, quello che il pensiero detta, e ad un ricordo, si aggiunge un altro ricordo, vi accorgerete che non vi basta una vita per scrivere quello che la mente ha immagazzinato nel suo archivio. Ecco, a mio avviso, questo (Sanfablog) è una opportunità che fa per noi,entriamo fiduciosi, non importa scrivere grandi cose o trovare parole ad effetto, scriviamo con semplicità, il testo risulterà migliore... Ora vi chiederete a che titolo vi ho dato questo consiglio. (mia risposta) fare partecipi le persone,che oggi soffrono la loro solitudine come se fosse una malattia, coinvolgerle nei loro sentimenti, saperle ascoltare,consigliarle, scambiare opinioni e vedute, riuscire anche per un istante della nostra vita, ad essere veri protagonisti di se stessi, lasciarsi alle spalle il materialismo al quale tutti noi aneliamo come se fosse una cosa irrinunciabile. Liberare la mente dalle ossessioni del facile guadagno e dell'arrivismo individuale, saper sorridere anche delle nostre pochezze, essere persone consapevoli dei nostri limiti, mai emulare chi vende sogni, i mass media, bombardano i tuoi sogni, ma il tuo sogno è solo tuo, difendilo contro ogni ragionevole dubbio, il pensiero è un'arma che nessuno può distruggere, liberiamo lo spirito buono che aleggia in ognuno di noi e, vedremo con occhi diversi, le cose che ci circondano, e queste piccole o grandi cose che faremo, avranno il sapore di un mondo antico ed autentico, cerchiamo di vedere in questo (Sanfablog) un amico sincero..."  Maurizio Poli


Testo di Maurizio dedicato a Cilù padre, il signor Luciano Agretti
Ci sono persone nella nostra vita che occupano un posto speciale, escludo ovviamente il parentado... Queste persone entrano nella vita di ogni individuo per semplice conoscenza, entrano in punta di piedi e, con il tempo, ti diventano amici. Io ho avuto modo di passare per questa fortunata strada, elencarle tutte le persone, sarebbe una lista lunghissima, non me ne vogliano quelli che per ragioni diverse occulto o dimentico. Generalmente nel quartiere Carmine ci si riconosce con un scotom o soprannome. Uno dei tanti nomi ricorrenti in questo blog è sicuramente Cilù... Poliedrico nel suo genere, maestro indiscusso, nelle sue forme più sfaccettate, pittore ed imbianchino, cuoco indiscusso, gestore della trattoria Amici con sua moglie Lucia, il solo a vederlo ti strappava il sorriso, una macchietta unica... Quante bevute insieme.. E quanto bicarbonato ha mai consumato nella sua vita questo sant'uomo? Sicuramente, la ditta fornitrice del bicarbonato avrebbe dovuto riconoscergli un premio,non c'era osteria del Carmine che non avesse la sua scatoletta personalizzata (Cilù ). Presidente del club del Brescia calcio trattoria Due Stelle, le cene e le riunioni fiume erano quasi all'ordine della settimana, bere, mangiare, divertirsi, uno slogan mai scritto, ma ricorrente. Parlare di Cilù ci vorrebbero giorni interi. Tanti sono i ricordi che mi legano a questa persona, e la sua famiglia, uno in quanto suo figlio Mauro Agretti lavorava con me, secondo era una persona molto speciale, quante volte mi sono trovato alla sua tavola, una persona che in generosità e ospitalità non aveva eguali. Quante serate passate nella piazzetta del Carmine, sotto casa Cilù... Da Berto in latteria, quante battute si consumavano nelle afose serate estive, un vernacolo tutto suo nell'esprimersi, come se il suo era un vocabolario fatto di sguardi e gesti che solo lui sapeva interpretare, la sua comicità cominciava sin dalle prime luci dell'alba... E fino a notte fonda era sempre lui unico attore, il suo palcoscenico, era il quartiere, il suo Carmine. Se nella nostra esistenza ci sono cose o persone per la quale vale la pena ricordare, ecco Cilù sarà sempre nel ricordo di chi ha avuto la fortuna come me di conoscere. Grazie Cilù. Ciao a tutti..." Maurizio Poli


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