ADA E GABRY (LA FORNERIA DI CONTRADA DEL CARMINE)

Immagini donate da Gabriella, Mauro Agretti, Mirella Taglietti e Roberto Berardi. Quello della Gabry, è stato senza dubbio il negozio da me più frequentato al Carmine negli anni ottanta, e non solo per il pane. Colazioni, merende, lattine di bibite e altro. Mi pare di ricordare dei panini vanigliati davvero non male. Spesso nel recarmi a scuola, alle Mompiani di vicolo Anguilla, entravo il mattino nel negozio di Gabriella, per prendere un krapfen oppure per la focaccia... 



Ristrutturazione del negozio negli anni ottanta. L'uomo con la barba è Bruno Landi. Che io ricordo di vista. Poi ci sono altre persone e dei bambini. Bella l'idea della foto di loro all'esterno. A vedere il negozio, per chi ci è entrato spesso come me, viene da pensare e ricordare veramente un po' tutto. Non saprei riportare oggi anni e date esatte, ma ricordo che i primi tempi che ci entravo c'era il bancone orientato diversamente da come lo ricordo i anni successivi...
Commento di Mauro Agretti (Cilù): "...Bruno Landi..."scuola" Cilù vecchio... infatti prorio con il "Vecio" Cilù ha iniziato il mestiere di pittore..."





Gabriella e la Patrizia Agretti, in sciopero. La cosa che mi ha fatto sorridere di questa immagine è la scritta di uno dei cartelli "per circa un'ora non parliamo con nessuno". In particolar modo è quel "circa" che mi ha divertito. Nel negozio si nota quella che se non ricordo male era la mia zona preferita, sarebbe a dire la vetrina a destra. Una sera, a cena da Roberto e Simone Berardi e Mirella Taglietti, ho posto una domanda a Patrizia (Patty, sorella di Mauro-Cilù) riguardo la foto. Avevano fatto dei lavori in negozio, sostituito o spostato alcune cose. Entrava gente, clienti. Gabriella e Patrizia hanno improvvisato un mini sciopero per riposare...







COMMENTO DI CRISTIANA STEFANA: "... È Ada la fornaia mamma della Gabriella..." A volte, quando devo scrivere di persone note del quartiere, mi trovo in difficoltà. Io sono arrivato in via Paitone solo nell'estate nel 1981 o 1982, ed ero un picio. Il quartiere Carmine aveva già fatto gran parte della sua storia. E la forneria stessa aveva una sua lunga storia che non mi era nota. Non conoscevo Ada, la madre di Gabriella. 





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