Entrando in via Paitone da contrada del Carmine, la prima porta a sinistra era quella del condominio in cui abitava la famiglia Gritti. Ricordo bene Luca Gritti, i suoi genitori, suo fratello Massimiliano e sua sorella Monica. Famiglia generosa con me e mio fratello e casa loro ci sono stato spesso appunto con Marco, quando andavamo a trovare Luca, oggi scomparso. Lì abbiamo mangiato spesso e guardato tanti cartoni animati e telefilm. Come tante altre persone frequentate nel Periodo, anche i Gritti si erano accorti che noi "Due Amedei" non navigavamo nell'oro e spesso ci hanno dato una mano. Avevano una bancarella di abbigliamento in piazza Rovetta e in una delle poche mie fotografie di quegli anni, io indosso una felpa in ciniglia che mi avevano regalato.
La maggior parte della gente di quella via, abitava su quel lato. Mentre sul lato opposto, per vari motivi, c'erano più appartamenti vuoti o abbandonati e dei magazzini, alcuni utilizzati e alcuni no, oltre a uno tra i più noti tra gli straccivendoli del quartiere, che noi chiamavamo cartonaio. Attività gestita da due uomini, uno grande e grosso che mi faceva un po' paura, anche per il modo di parlare, uno più basso quasi pelato. E con loro c'era una signora. Secondo me la signora a volte ci dava più soldi del dovuto per i cartoni che le consegnavamo, ma attenta a non farsi vedere dai suoi colleghi. Il magazzino era abbastanza pieno e incasinato. Appena entrati, sulla sinistra, c'era la bilancia. Lo sportello per i pagamenti era contro la parete opposta. Avevano pure un cane, mi pare di nome Susina o qualcosa del genere, più largo che alto, che quando vedeva un topo lo rincorreva, lo mordeva e lo ammazzava in un attimo.
Un'altra casa a noi nota di via Paitone è quella delle due sorelle Rizza, Angela, la più grande, che era in classe con me alle Mompiani e Linda. Abitavano con i loro genitori. Con Angela e Linda si è giocato spesso nella via. Il loro papà aveva riassettato una parete messa male del nostro appartamento e per farci un piacere ci aveva fatto spendere pochissimo.
Nella via ricordo una bottega di conici o cose affini, proprio sotto l'appartamento dei Rizza. Bottega gestita da un tipo che io chiamavo Barbarossa. Sotto casa mia al 32 invece c'era un falegname.
Alla porta accanto alla mia al primo piano, c'era la famiglia Assenza, con una ragazzina simpaticissima di nome Linda. Abitava con suo padre Roberto, sepolto oggi al Vantiniano e con sua nonna. Posso dire che ho avuto spesso l'impressione si trattasse di una bambina molto intelligente, più sveglia in media di quelle della sua età. Non la vedo oramai dagli anni ottanta. Tra i vari nomi alternativi da noi a Linda attribuiti, c'era "Michael", per via del suo viso e della vaga somiglianza con il viso del Michael Jackson. Suo padre aveva un 128 grigio metallizzato. Sua nonna, credo proprio si trattasse di lei, l'ho rivista per caso nel 2000 a San Polo.
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