Marco Franchi, mio fratello. Tra le persone che da adulte si sono sposate con altre persone conosciute in oratorio, c'è anche lui. Infatti Samantha Cippini è sua moglie. Una coppia di Sanfa, insomma. Di Marco mi viene facile scrivere un po' tutto perché di lui in oratorio ricordo parecchie cose, delle quali si parlava e si rideva anche una volta arrivati a casa. Nell'immagine di metà anni ottanta, Marco è tra gli spettatori sul circuito di Monza a un centinaio di metri circa dalla parabolica; il mantello nero che si vede è la bandiera per Ayrton Senna, con i colori della bellissima Lotus di allora. Bandiera che abbiamo realizzato noi la notte prima del gran premio.
Nei primi anni ottanta, Marco aveva ancora in ballo la scuola a Chiesanuova e di conseguenza spesso stava da nostro padre. L'immagine riguarda la casa, la camera, di Chiesanuova, ma negli anni settanta. Il maglione che indossa lo ricordo, era giallo di base. Durante il nostro primo periodo al Carmine, in via Paitone, veniva in città di solito solo il sabato e la domenica e arrivava sempre con dei soldi, che aveva palpato dalle tasche di nostro padre. Soldi di moneta, ma anche banconote. E in un paio di occasioni si è presentato in oratorio il sabato pomeriggio con cifre non indifferenti. I soldi li divideva spesso con me, ed era, credo, il periodo di quel piccolo bar in oratorio gestito da Trevisi. Lo stesso periodo in cui c'erano squadre infinite di scout. Non credo lui abbia giocato tanto tempo nel San Faustino, ricordo perfettamente però la mia invidia nei suoi confronti vedendolo giocare in campo, in qualche partita ufficiale. Nella mente avevo il san Faustino, ma in campo non sapevo giocare. Io ho provato, a volte, a giocare in campo, ma con risultati disastrosi. Pensando agli anni ottanta, trovo oggi divertentissime le sue beghe con Gianni Zampedri. Il primo giorno trascorso in oratorio da me e Marco, io ho fatto a botte con Daniele Attanasii, contemporaneamente Marco con Aurelio (Babi)...
Per un motivo o per l'altro, le gemelle, figlie di Marco e Samantha, non le vedo spesso. Trascorso uno dei tanti lunghi periodi senza vederle, è accaduto che un giorno, Samantha, Marco, Alessia e Francesca, sono arrivati a casa di mia madre. Io ero da lei, in camera per una telefonata. Le bambine non avevano idea io fossi lì. Sono venute in camera a prendere le piccole sedie per loro e hanno visto me. Mi hanno guardato con aria perplessa, hanno preso le sedie e sono tornate in sala. Ho sentito una delle due gemelline dire a Samantha "Mamma, mamma... di là c'è un signore!" :-)
A Venezia. Nel 1982. A Venezia, su uno schermo esterno, abbiamo assistito alla finale con la Germania. Il cane apparteneva a una signora che pernottava nel nostro stesso albergo. Un anno di elementare, Marco lo ha frequentato alle Calini. Tra i suoi e miei amici, conosciuti a scuola, c'era Luca Gritti, oggi scomparso. A casa di Luca, dei suoi genitori, in via Paitone, ci abbiamo trascorso tanti pomeriggi. Guardavamo cartoni animati. Quando mia madre ha comprato il letto a castello per me e marco, ci siamo giocato a carte il posto nel letto superiore. Ci è finito lui. Venivamo entrambi da un decennio quasi interamente trascorso in una sola via, via Torino. Quasi ogni cosa per noi a quel tempo era una novità...
POST IN ALLESTIMENTO...
Nei primi anni ottanta, Marco aveva ancora in ballo la scuola a Chiesanuova e di conseguenza spesso stava da nostro padre. L'immagine riguarda la casa, la camera, di Chiesanuova, ma negli anni settanta. Il maglione che indossa lo ricordo, era giallo di base. Durante il nostro primo periodo al Carmine, in via Paitone, veniva in città di solito solo il sabato e la domenica e arrivava sempre con dei soldi, che aveva palpato dalle tasche di nostro padre. Soldi di moneta, ma anche banconote. E in un paio di occasioni si è presentato in oratorio il sabato pomeriggio con cifre non indifferenti. I soldi li divideva spesso con me, ed era, credo, il periodo di quel piccolo bar in oratorio gestito da Trevisi. Lo stesso periodo in cui c'erano squadre infinite di scout. Non credo lui abbia giocato tanto tempo nel San Faustino, ricordo perfettamente però la mia invidia nei suoi confronti vedendolo giocare in campo, in qualche partita ufficiale. Nella mente avevo il san Faustino, ma in campo non sapevo giocare. Io ho provato, a volte, a giocare in campo, ma con risultati disastrosi. Pensando agli anni ottanta, trovo oggi divertentissime le sue beghe con Gianni Zampedri. Il primo giorno trascorso in oratorio da me e Marco, io ho fatto a botte con Daniele Attanasii, contemporaneamente Marco con Aurelio (Babi)...
A Venezia. Nel 1982. A Venezia, su uno schermo esterno, abbiamo assistito alla finale con la Germania. Il cane apparteneva a una signora che pernottava nel nostro stesso albergo. Un anno di elementare, Marco lo ha frequentato alle Calini. Tra i suoi e miei amici, conosciuti a scuola, c'era Luca Gritti, oggi scomparso. A casa di Luca, dei suoi genitori, in via Paitone, ci abbiamo trascorso tanti pomeriggi. Guardavamo cartoni animati. Quando mia madre ha comprato il letto a castello per me e marco, ci siamo giocato a carte il posto nel letto superiore. Ci è finito lui. Venivamo entrambi da un decennio quasi interamente trascorso in una sola via, via Torino. Quasi ogni cosa per noi a quel tempo era una novità...
POST IN ALLESTIMENTO...
Nessun commento:
Posta un commento