FRANCESCO LODA

Io sono seduto sul mio primo motorino, quel Ciao SC bianco, che mi ha permesso di fare i primi voli e di prendere le mie prime multe :-). Alla mia destra c'è mio fratello, Marco Franchi, e alle nostre spalle, pochi metri dietro noi due Amedei, si vede proprio Francesco Loda. Ho un ricordo anni ottanta ben chiaro: prima di iniziare una partita a triangolino ho detto a Francesco che i suoi capelli mi ricordavano un pulcino. Si era messo a ridere e aveva alzato le spalle. Al gioco del triangolino non lo ho visto spesso e inizialmente si è trovato a comportarsi più o meno come era capitato a me tempo prima. Non ricordo quanto abbia giocato e per quanto tempo, ma le prime partite le ha giocate, in difesa, sul triangolo. Arrivava il pallone e lui comprensibilmente lo rinviava senza pensarci troppo; si giocava spesso grandi e piccoli insieme e a volte non era grande idea tenere troppo il pallone ai piedi se arrivava di corsa qualcuno, soprattutto tra i più grandi...

Il post di Loda farà in futuro anche da pagina e raccolta di pensieri riguardo gnari giovanissimi, che si vedevano in oratorio negli anni ottanta. In numero devo dire non indifferente. Molti tra loro sono in contatto e amici tutt'oggi. Tra i più giovani di quel periodo, lui è sicuramente uno di quelli che ricordo meglio. Conoscenza iniziale la nostra, in occasione di partite a triangolino e scambi di battute nel bar della Miri, tra me e lui o suoi coetanei. Anche se oggi, immagino, sia più io a ricordare lui, che lui me. Il periodo in cui ho iniziato a notarlo in oratorio, penso di poco oltre la metà degli anni ottanta. Una tra le varie curiosità che lo riguarda è che io mi sono fatto del male due volte in oratorio dal 1981 al 1988; poche se consideriamo quanto ero demente. Una volta nel rinviare un pallone a triangolino (volevo, come si usava dire, buttarla via), ho centrato in pieno con il piede un mattone che sporgeva alcuni centimetri dal muro. Conseguenza, me ne sono andato su un piede solo e Antonio Chiaramida ha dovuto accendermi il motorino perché nemmeno quello riuscivo a fare. Qualche giorno di gesso, tolto da me a casa con il trinciapollo, giorni prima del dovuto. Forse un paio di anni prima, durante un'azione di gioco a triangolino, sono arrivato di corsa, velocemente.Troppo veloce. Per evitare Francesco che era fermo sul triangolo sono finito contro il traliccio e a terra. Tutt'oggi conservo segno di un taglio sul palmo della mano destra, frutto di quella caduta...

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