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Roberto nella fotografia è con la madre Angela. Parlando di lei e facendo una battuta, una sera ha detto "per me è sempre stata così". Si riferiva al fatto che lui ricorda sua madre come se non fosse mai cambiata. Roberto è il marito di Mirella Taglietti ed è il papà di Simone. La sua è una tra le famiglie più note nel Carmine storico. Mia madre afferma d'aver conosciuto i genitori di Roberto ancora prima che si sposassero. La signora Angela quando era giovane e voleva conoscere Sergio, ha avvicinato mia madre che lo conosceva e che ci giocava insieme, per chiederle notizie su Sergio, per sapere se era un bravo ragazzo. Tantissime fotografie contenute in Sanfablog provengono dagli album della famiglia Berardi.
I genitori di Roberto...Sergio "Titti" Berardi, nella foto è con la moglie Angela. Due persone che chiunque abbia vissuto al Carmine nel Periodo, non può aver dimenticato. Mia madre ricorda di aver giocato spesso con Sergio, nella via in cui abitavano con le rispettive famiglie. Mi aveva incuriosito al tempo, il modo di camminare spedito di Sergio. Angela la ricordo come poche altre persone che vedevo allora. Una donna sempre gentile e con un bel sorriso.
Roberto Berardi durante il servizio militare, in due foto provenienti dai suoi album. La varietà di immagini donate dalla famiglia Berardi mi ha consentito spesso, fin dall'estate del 2010 di prendere spunto per ricordare come era la vita nei decenni del passato, sotto vari aspetti. Il servizio militare, come tutti ricordano, in passato era obbligatorio. Non presentarsi ai Tre Giorni o al servizio, costituiva reato di renitenza ed era causa di noie serie. Approfitto di questa bella foto per inserire alcuni pensieri relativi alla naja: abbiamo conosciuto, o eseguito tutti il gesto della stecca del militare. C'era chi riusciva a farlo anche con entrambe le mani, sincronizzando o alternando velocemente l'azione. C'era chi la faceva a tutti per scherzo, ma fatta direttamente ai militari, li faceva incazzare. Ad alcuni riusciva benissimo, ad altri non riusciva affatto. Le serate estive sul corso Zanardelli e in piazza Vittoria, c'era pieno di militari che si chiamano e salutavano uno con l'altro, anche con il gesto della stecca che nei loro confronti era in verità di scherno..
Christian... Non so mai se scriverlo con la lettera"h". E' nell'estate del 2010 che sono arrivate per Sanfablog le prime fotografie dagli album dei Berardi. Quando ancora non conoscevo il livello di parentela tra alcuni di loro... che però ho riconosciuto uno per uno vedendoli nelle immagini. Così ho avuto modo di farmi un'idea più chiara. Mi sono accorto, pensando al viso di certe persone che vedevo al Carmine, che appunto c'era un uomo (oggi so che è Christian grazie anche ad alcune indicazioni ricevute da Mirella Taglietti) che avrebbe potuto essere di questa famiglia. Christian, è forse tra i fratelli Berardi, quello che ho visto più volte in giro. Ed è quello per certi aspetti mi ricorda più di tutti i fratelli, il padre Sergio.
Roberto e sua madre Angela... In forneria al Carmine, dalla Gabry, c'erano le ceste grandi per il pane e altro. A volte la signora Angela prendeva quelle vuote e le portava sul retro del negozio. Certe ceste contenevano i sacchetti del pane già pronti, forse per i clienti abituali. Il ricordo che ho di questa signora è di una persona sempre sorridente e sempre al lavoro. Nel 2010 sono stato a cena due volte a casa di Roberto Berardi, Mirella Taglietti e Simone. Alle serate erano presenti anche Mauro-Cilù con la moglie Stefania, la figlia Nicole e Patrizia Agretti, sorella di Cilù, poi Catia Cerri, cugina di Cilù, con il marito Vittorio... e altre persone. In questa post dedicato a Roberto e alla sua famiglia, trovate testi, riferimenti e i commenti relativi anche alle due serate. Alcuni miei appunti 2010: "...Eravamo in 17 a tavola, ma a dire il vero il cibo e il bere sarebbero stati sufficienti per 30 persone. Roberto Berardi ha conosciuto nel Periodo tanta gente e ricorda tanti episodi assurdi e divertenti che capitavano. Quelli come lui, o come lo stesso Mauro-Cilù, che hanno conosciuto gente del Carmine e hanno vissuto avventure giorno e notte lì in zona, li invidio sempre quando li ascolto narrare episodi.
Questa se non sbaglio è la più recente tra le foto in mio possesso, di Sergio Berardi e della Angela. E curioso vedere una loro foto tanti anni dopo, avendoli visti in giro al Carmine. Negli anni ottanta però non avevo assolutamente idea che fossero una coppia e credo di non averli mai visti insieme. Su questa fotografia c'è anche la data che presumo sia corretta.
Il Büsìlì, non so come si scrive esattamente. Senza dubbio uno tra i bar (ma non solo bar) più noti a San Faustino e al Carmine. In questa bella fotografia, che di anni ne ha parecchi, si vede Sergio "Titti" Berardi con altre persone. Pur non conoscendo il nome degli altri uomini, posso affermare con certezza d'aver visto varie volte alcuni di loro. Qualche viso lo ricordo bene.
Altra immagine di Sergio Berardi con degli amici. Se non ho capito male, Sergio ha (o aveva) più fratelli e sorelle... dovrei informarmi meglio. Mi sono state nominate due gemelle, poi una signora di nome Marisa, poi Dino, Carletto e forse altre persone. Ma devo chiedere per essere sicuro. Mi è stato anche riferito che la madre di Sergio Berardi era una donna molto bella. I Berardi negli anni quaranta o cinquanta abitavano in via Borgondio, più o meno a metà via.
Ho unito queste immagini in bianco e nero perché sono in relazione tra loro. La foto con la gente nella piazzetta al Carmine l'ha donata Mauro-Cilù... Mauro è quello seduto più in alto sulla fontana. La foto del ragazzo l'ha donata la famiglia Berardi. Sulla fotografia c'è scritto "Berardi Tullio" - "nato il 20 agosto del 1957 e morto il 7 settembre del 1975". Era il figlio di Sergio Berardi e della signora Angela (nella foto Sergio Berardi è dove c'è la serranda della latteria). Tullio è morto a causa di un incidente. Se non ho capito male è stato investito da un'auto. Era una promessa del podismo a ottimi livelli. Dopo l'incidente è stato organizzato un evento in suo ricordo e onore. Credo una gara vera e propria. Un momento particolare di quell'evento, lo si può appunto vedere nella fotografia donata da Cilù con tutta la gente presente.
Di questa storica foto ho pubblicato anche il retro... riguarda un "Torneo dell'Amicizia" che risale all'estate del 1971. In alto, nella foto, c'è scritto a biro "Berardi Tullio", ma si legge appena.
Tullio... La locandina sullo sfondo riguarda un film d'animazione uscito nel 1973. E' un po' rovinata l'immagine, ma è proprio il suo bello, perché dà ancora di più l'idea del tempo trascorso.
COMMENTO DI MORENO FELTER (SETTEMBRE 2010)"... SONO NATO AL CARMINE, AL N.4... I MIEI GENITORI PRIMA DI QUELLI DI CILU', CHE E STATO UN NOSTRO CARO AMICO, GESTIVANO IL BAR AMICI... LA FOTO RITRAE IL MIO AMICO TULLIO... ERAVAMO AMICI, LO AMMIRAVO IN QUANTO ERA UN ATLETA... MENTRE IO CERCAVO DI FARE IL CALCIATORE... IL CARMINE IN CUI HO VISSUTO ERA UN PARADISO FATTO DI AMICI VERI... SI VIVEVA SUL SAGRATO DELLA CHIESA... GIOCANDO PARLANDO... MI RICORDO, QUANDO TERMINATO L'INVERNO CI SI RITROVAVA LI'... E SI ASPETTAVA IL MAGGIO PER POTER USCIRE PER ANDARE AL ROSARIO, MA ERA SOLO UNA SCUSA PER RITROVARSI ..."
Della signora Angela ne ho ricordato più volte per l'incidente che le è accaduto in forneria. Mi ricordo che ero rimasto colpito da quel fatto. Si parlava di macchina impastatrice, che io non so perché immaginavo gigantesca. Nei giorni successivi sono andato spesso dalla Gabriella per curiosare sull'accaduto e ricordo bene che anche la Gabry c'era veramente rimasta veramente male. Poi un giorno la Angela me la sono ritrovata davanti, con una fascia/garza elastica color crema, che poi ha indossato per parecchio tempo. Sorridente, come nulla fosse accaduto, era di nuovo al lavoro.
In entrambe queste foto, che io ho unito, c'è un mito del vecchio Carmine: il nonno di Roberto Berardi. Anche mia madre si ricorda bene del vecchio Berardi e mi ha descritto non molto tempo fa il suo carattere. Oggi (2010), se non ricordo male ciò che mi hanno riferito, credo abbia 101 anni compiuti. Lui era zoppo e circolava spesso al Carmine con il carretto a pedali per andare a stracci e a cartoni. Per gran parte dei negozianti, scatoloni voleva dire roba voluminosa, inutile, da buttare. Per tante persone del Carmine, scatoloni voleva dire soldi. Ciò che io ricordo oggi con simpatia di questo signore, con il quale non credo d'aver mai parlato, è il suo modo di "ostiare" contro gli automobilisti che gli suonavano, se passando per vie e vicoli con il triciclo, rallentava le auto. Il bello è che quando si faceva da parte e lasciava sfilare l'auto, fissava l'automobilista fino a quando non era lontano o aveva svoltato all'angolo. E non era finita lì, perché nel rimettersi a pedalare riprendeva a borbottare ad alta voce per l'accaduto.
E' il giorno del matrimonio tra Roberto e Mirella. Lui e lei hanno scherzato durante una cena da Cilù sul loro fidanzamento e sul matrimonio, con battute in stile Raimondo e Sandra. Roberto ha detto "non mi sono bastati tre anni di fidanzamento per capire... e l'ho sposata lo stesso".
Fotografie di Walter Berardi e della moglie. Lui è morto anni fa. Anche se non l'ho conosciuto personalmente e non ho modo di riportare pensieri dedicati a lui e alla sua vita al Carmine, spero davvero un giorno con l'aiuto di chi lo ha conosciuto bene, di poter scrivere di lui e di potergli dedicare dei testi. Molto conosciuto anche lui nel quartiere, come del resto tutti i Berardi. La moglie non l'ho conosciuta, ma vorrei poter riportare testi anche su di lei. Walter a volte giocava anche in campo in oratorio a San Faustino.
I Berardi in casa, sotto le feste... bellissime e importanti le fotografie che risalgono a decenni del passato, per come le persone hanno modo di rivedersi più giovani, e poi per gli arredi e tanti altri particolari che la memoria personale mette da parte. Da notare la stufa con il classico tubo che sale e con le "bacchette" utilizzate per stenderci dei panni. Le case di un certo periodo avevano spesso queste stufe con dei tubi sia dritti che con curve varie, che andavano a scomparire nel muro per portare all'esterno gas e aria di scarico della fiamma. Avevamo anche noi una stufa di questo tipo e ci facevamo scaldare sopra anche la Patuna, che se non sbaglio si chiama castagnaccio. La vendono anche oggi nei negozi e nei supermercati, ma spesso più che Patuna ha il sapore di acqua sporca e di qualcosa di indefinito.
Sergio "Titti" Berardi in una delle mie fotografie preferite. Non ho potuto non notare la camicia che indossa, forse disegni, forse ricami, il taglio e pure il collo... Il post è in modifica...
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