Particolare di un'immagine che lo mostra in tenuta da portiere per la squadra del San Faustino. Anche Ivan ha contribuito donando immagini e ricordi in dettaglio, oltre ad aver mediato, portandomi fotografie donate da altri...
Il 3 agosto del 1984 "Ivan è diventato un salumiere...". Altro ricordo è infatti quello di lui al lavoro, nella salumeria di Civini in corso Mameli. Mi fermavo a volte sulla porta d'ingresso del negozio, per vedere come faceva, come serviva le clienti. Quando mi vedeva sulla porta faceva quell'espressione sua classica cercando di capire per quale motivo mi trovassi lì. D'inverno si gelava, lui la sera, a fine lavoro, era fuori alla fontana, nella piazzetta all'aperto sul retro del negozio. Lavava a mano vaschette e coltelli senza usare nemmeno i guanti di gomma e pure con le maniche tirate su, come se niente fosse. Ogni tanto gli facevo compagnia in quei momenti e capitava che Civini uscisse a salutarmi. Mentre lavava mi parlava delle clienti che rompevano i coglioni e mi descriveva i tempi esatti di quando sarebbe arrivato a casa, si sarebbe lavato, cambiato e tutto il resto...
Fotografia scattata e donata da Mauro Agretti. L'anno è il 1987. Campeggio di Portese. Come poter pensare a quel periodo senza fare riferimenti alla musica e alle canzoni da ballare o da ascoltare in compagnia? Io e Ivan ci siamo drogati di quella musica. Dischi 33 e 45 giri, radio, cassette. C'è pure un bel ricordo di una serata trascorsa sulla giostra in oratorio a San Faustino; lui con il mangiacassette appena acquistato e alcuni brani registrati dai canali radio. Lei Verrà di Mango, Russians di Sting, We need protection dei Picnic at the Whitehouse e altre canzoni ancora. Il bello di quelle registrazioni artigianali è che tra una canzone e l'altra c'era l'intrusione di un secondo o due di qualche spot pubblicitario o di un DJ che non se ne stava zitto, oppure il brano iniziava di colpo che si era già a un quarto di canzone. E in alcuni casi la canzone si interrompeva ben prima della fine. Bellissimi ricordi, come quello del fruscio allucinante della testina sul nastro a volume alto. Ciascuno di noi ha almeno una canzone che permette con la memoria di tornare nel passato. A me basta ascoltare una canzone del disco Cosa succede in città, di Vasco Rossi, per tornare immediatamente con la mente nella camera di Ivan ...
Ivan, giovanissimo...
Silvano Zampedri, padre di Ivan e uomo conosciuto a San Faustino, è una delle poche persone alle quali faccio visita saltuariamente al cimitero. Tra i vari miei ricordi di casa Zampedri c'è quello del signor Silvano che ogni tanto sbucava dalla camera in mutande e canottiera, per andare in bagno. Sempre col respiro un po' in affanno, con il passo alterato, mi pare a causa di un incidente automobilistico. A volte la mamma di Ivan, Luigina Bonandi, veniva in camera a piegare gli abiti o gli stracci. Guardava Ivan dalla testa ai piedi. Lui le cantava vicino alla faccia. Lei lo fissava e gli diceva delle cose in dialetto, per farlo smettere di sfottere :-). Oppure gli chiedeva cosa voleva mangiare...
Ivan, in questa immagine scattata a Carvanno, ha una fascia al braccio sinistro, per via una ferita che gli ha lasciato un segno permanente. Sentivo che in tanti andavano in quel luogo e non ci sono mai stato. Di notte si facevano gli scherzi tra di loro. Ricordo che, per invidia, mi dava un po' fastidio quando si parlava di Carvanno, perché non potevo andarci. Nella fotografia si riconoscono anche: Carlo, Fabio, Ricky, Palatini (mi pare), Claudio Panni e Daniele...
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